Giornata della Memoria S.PIO X
“Il 27 gennaio del 1945 le truppe russe varcavano i cancelli di Auschwitz, spalancando, davanti al mondo attonito, le porte dell' abisso. […] La Memoria, custodita e tramandata, è un antidoto indispensabile contro i fantasmi del passato.”
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Palazzo del Quirinale 25/01/2018.
In occasione della Giornata della Memoria, i ragazzi e le ragazze delle classi V A e V B della Scuola Primaria San Pio X di Robegano hanno messo in scena una commemorazione in ricordo delle vittime della Shoah, come segno di vicinanza verso chi, ancora oggi, sta vivendo le atrocità della guerra.
A partire dal percorso transdisciplinare che ha visto coinvolti gli alunni nel mese di gennaio, le classi si sono impegnate in più fronti per dare vita a un momento condiviso con i compagni della classe terza e quarta che fosse capace di trasmettere un messaggio di speranza.
Durante la cerimonia i ragazzi hanno letto un pezzo per ciascuno dell’albo illustrato “E se un giorno il vento…” (A. Baccelliere e C. Gobbo, ed. Arka), un libro che parla di guerra, di amicizia, ma soprattutto del potere dell’uguaglianza.
I ragazzi hanno drammatizzato il racconto con un cappello in testa, simbolo di diversità nella storia narrata, e al termine della lettura lo hanno lanciato in aria come segno di libertà e di annullamento delle distanze, ricordando a tutti che siamo simili e che religione e cultura non ci rendono differenti.
In seguito, l’attenzione è stata spostata su un’opera collettiva realizzata dagli alunni rappresentante un campo di concentramento ormai distrutto nel quale si vedono i resti di un filo spinato pervaso da fiori, alberi ed erba verde. Per realizzarla si sono ispirati all’ultima tavola dell’albo illustrato “Rosa Bianca” , un libro che è stato letto in classe, caratterizzato da immagini scure e cupe, simbolo di tristezza e desolazione causate da ciò che stava accadendo in Germania nel 1945, ma che alla fine fa sorgere viva la speranza metaforicamente rappresentata da questa natura forte e rigogliosa.
Sulle note della canzone di Noa tratta dal film “La vita è bella”, ciascun bambino ha attaccato su questa grande opera una farfalla gialla in ricordo di quella bambina di Terezin che ne aveva disegnata una uguale dal campo in cui era tenuta prigioniera, come ha raccontato la Senatrice Liliana Segre in un discorso che è stato ascoltato in classe. Le farfalle gialle, simbolo di libertà, portano un messaggio di pace e speranza e sono state attaccate tutte sopra al filo spinato.
Alla fine di tutto, i bambini e le bambine hanno danzato sulle note di un canto ebraico dal titolo “Ma Navu” che letteralmente significa “Com’è bello” ed hanno cantato la canzone " Evenu Shalom Alejem" Più volte durante il canto si sente la parola Shalom che in ebraico vuol dire pace. Questa canto , infatti, ha voluto proprio chiudere la commemorazione con un chiaro messaggio volto a sottolineare, ancora una volta, la solidarietà e la speranza.